PROGETTO HERMES
Le "Città Invisibili" in una versione visionaria a Lama D'Antico
È andato in scena l'ultimo lavoro del progetto HERMES ieri 23 agosto
Fasano - Come si può raccontare una città? E, soprattutto, che cos'è una città? Di queste domande si nutre un testo complesso, visionario, fatto di immagini e sensazioni. Le Città Invisibili di Italo Calvino è una pietra miliare nella letteratura novecentesca, un testo che continua a parlare ancora al presente. Ieri 23 agosto è così andato in scena l'ultimo spettacolo del progetto HERMES, che ha visto collaborare il Comune di Fasano e il Teatro Pubblico Pugliese. A ringraziare tutto il comparto tecnico-artistico è stato l'assessore alla Cultura Cinzia Caroli, che ha evidenziato la caratura degli spettacoli portati in scena e la valorizzazione di un luogo, Lama D'Antico, incantevole e suggestivo. Grazie al progetto HERMES, infatti, il Comune di Fasano si è dotato di un palco mobile e ha avuto la possibilità di rimodernare il sito, valorizzando l'estrema bellezza della Lama.
Presente tra il pubblico anche il console della Repubblica lituana, Giuseppe Saracino.
Città, liberamente ispirato al testo di Italo Calvino, ha visto salire sul palco Giuseppe Ciciriello insieme alla giovane cantautrice Roberta Russo, in arte Kyotolp. In un onirico dialogo tra Marco Polo e l'imperatore Kublai Kan l'esploratore veneziano racconta delle città che attraversa, città accoglienti, straordinarie, immaginarie. In ogni luogo in cui mette piede, Marco Polo scopre sé stesso, cerca risposte alle sue domande e si lascia incantare dall'eccentricità di città che si confondono, si intrecciano e creano un groviglio nella mente di chi le attraversa. E quando il Kan gli chiede perché viaggia, se lo fa per ritrovare il passato o aprirsi al futuro, Marco Polo resta nel dubbio, ricorda la sua infanzia e la sua perduta Venezia.
Lo spettacolo ha dunque coniugato la complessità di un libro visionario con un'esperienza musicale interessante. Ad accompagnare Ciciriello, nel ruolo di un Gran Kan moderno, è stata Kyotolp ai synth e alla batteria elettronica. Voce distorta e suoni onirici hanno donato allo spettacolo un'atmosfera a tratti inquietante. Ciciriello, che ha suonato violino e violoncello, ha anche danzato sulle note di composizioni elettroniche avvolgenti.
Uno spettacolo che, insomma, è stato sperimentazione e rielaborazione di una prosa che continua a parlare al presente con la forza evocativa di immagini, suggestioni, visioni. Un testo che lascia molte domande, tra tutte: cosa spinge gli uomini a vivere in città?
di Sara Altamura
24/08/2023 alle 09:40:23
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